venerdì 30 luglio 2010

LA FINE E` IL MIO INIZIO


Sabaudia, 15 aprile 2007
Lascio l'auto e mi avvicino a quattro persone. Una sta parlando con una ricetrasmittente.E' evidentemente un loro spasso, divagante dal quotidiano.
Domando se avrò problemi a lasciare l'auto senza pagare il parcheggio, non ho notato ne rivenditori ne macchinette automatiche per la vendita dei biglietti per la sosta.
- No, si paga solo d'estate. Mi risponde quello che mi si è avvicinato.
- Grazie, buona giornata.
La strada che attraverso è percorsa da molti ciclisti, scaricano tossine pedalando, lentamente, dialogando.
Davanti a me le dune, tante volte ne ho letto le descrizioni fatte da Igor Man.
Ha ragione, danno un senso di pace.
Camminando lascio le impronte delle mie scarpe, poco profonde, la sabbia è umida e dura.
Discendo la duna aggirando uno stabilimento balneare chiuso
Arrivato sulla spiaggia, a destra non vedo niente, un chiarore biancastro di foschia nasconde il solo intuibile paesaggio.
A sinistra il monte del Circeo.
Pochi pescatori lanciano continuamente l'amo, una famigliola passa, i due bimbi sorpassano e si fanno sorpassare da un gaio barboncino, di razza alquanto dubbia, di tanto in tanto, si ferma, alza il muso verso i compagni di corse e... non riesco a sentire cosa dice.
E' così felice che qualcosa, in lingua canina, sta sicuramente dicendo. Deluso, ma non troppo, dalla mancata risposta da parte dei bimbi, lingua di fuori, riprende a correre, ugualmente felice.
Scarpe e calzini, per ora, non servono, li tolgo e poso di lato.
C'è un bastone curvo, sbadatamente, traccio un semicerchio nella sabbia di fronte a me, con lo sguardo rivolto al lattiginoso orizzonte.
Incrocio le gambe e apro "La fine è il mio inizio".
Porco cane!Risuonano spontaneamente queste due parole, rimbombandomi nel cranio.
Non sono rivolte al cagnolino di prima, ovviamente, bensi al risvolto della copertina, o meglio, alle parole stampate sopra.
Le prime cinque righe descrivono un monaco zen che traccia un cerchio chiudendolo, ultimo gesto della sua vita.
Porco cane! Mi ripeto.
Il barboncino, ignaro e lontano, continua a correre quasi solamente sulle zampe posteriori, girato verso i ragazzini.
Leggo parole toccanti, non si può rimanere indifferenti, fino a che, Terzani, parlando di se, di "se",dice queste parole:
"Chi è il testimone silenzioso del tuo sogno".
Appoggio i polsi sulle ginocchia, chiudo gli occhi ed il respiro del mare favorisce la concentrazione sul mio respiro.
Medito.
In totale abbandono divento sfera.
Non tocco terra ma nemmeno sono prigioniero della gravità.
Chi è il testimone silenzioso del mio sogno?
Le lacrime corrono copiose.
Riprendo il controllo, torno sfera e... respiro.
Per tornare verso la strada, percorro al contrario il medesimo tragitto dell'andata, scalzo, facendo volontariamente attenzione a non calpestare le impronte dell'andata.
Solo quando torno all'auto mi accorgo di quanto tempo è passato, quasi due ore.
Oggi sono a metà della mia vita, quand'anche durasse un solo, breve, ultimo istante.
Non so cosa, di tutto questo, sia vero.
...e sono arrivato solamente a pagina quindici.
by maxtraetto (17/04/2007 - 13:17)

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