lunedì 1 giugno 2015

MIMESI



Ci son cose così tanto storte, ma così tanto storte, che viene da vomitare sapendo che a decidere come debbano andare son persone votate da altre persone, non come delegati da una comunità per decidere come debbano andare, ma come proprietari pro-tempore di quel bene comune; che si tratti di strade, acqua o salute, non fa differenza.
Ci son persone che, notate quelle storture, si organizzano per far comprendere a chi è delegato che deve farle funzionare bene; che si tratti di un depuratore, della gestione dell’acqua o della spazzatura o della salubrità dell’aria o del mare. Dipende solamente dal desiderio di alcuni, che queste cose siano gestite come appartenenti all’intero pianeta e non al singolo consiglio d’amministrazione, che sia comunale o aziendale non importa.
Queste persone, riunite in comitati spontanei, comprendono che gestire l’acqua come se fosse di proprietà dell’azienda che dovrebbe solamente distribuirla, non è giusto e che, se qualcuno non paga la bolletta, l’intera comunità se ne deve fare carico, ovviamente se costui non utilizza l'acqua come gli viene insegnato con l’esempio di chi la gestisce, ma semplicemente perché non guadagna a sufficienza o perché, incaricato dalla famiglia, i denari da utilizzare all’uopo, invece, li usa per vizi o malanni.
Queste persone si incazzano perché vedono il bel mare striato di merde cangianti e quelli che dovrebbero gestire i depuratori son gli stessi che hanno fornito un “posto” all’amministratore comunale di turno, per donarci un romantico volo di gabbiani che un tempo presagiva l’arrivo dei pescatori mentre oggi annuncia vasche di sollevamento e mezzi della nettezza urbana.
Queste stesse persone, (perché a ben vedere son sempre le stesse) piangono a veder trasportate sostanze tossiche come se si trattasse di zucchero (anzi no, lo zucchero necessita di particolari sistemi per essere trasportato), perché l’amministratore di turno ha legiferato per farle diventare combustibile, quindi: vengono disperse quando le scaricano dalle navi (“non vi preoccupate, già stiamo imponendo alcune prescrizioni” ma se non facevano casino quelle persone, col cavolo che partivano quelle prescrizioni); vengono trasportate attraverso quattro comuni sulle strade dei quali si depositano, frantumano, emulsionano finendo per rendere cangiante l’acqua di cui sopra; dulcis in fundo, vengono ammonticchiate a cielo aperto cosicché il ponentino del primo pomeriggio possa lietamente disperderle sul case terreni e, come se fosse poco, dentro fiori animali e persone.
Occhei! Facciamo una manifestazione. Non è giusto che “nessunofaccianiente”  “chenessunodicaniente” “chenessunovedaniente”, invitiamo: l’assessore, il sindaco, il partito, il consigliere, il giornalista, la massaia, la categoria, il sindacato, il prete, l’associazione, il ministro e gli diciamo: - Così non va!
L’assessore non viene, non c’è pericolo che venga il sindaco, il partito e il giornalista vengono ma il consigliere e il ministro hanno impegni precedentemente presi, la massaia e il “tantononserve anientechecivadoaffa”, l'associazione collabora nell'organizzazione. Così qualcuno, sicuramente un rompiscatole, dice qualcosa che da fastidio quindi, o si prende una parolaccia, o un pugno, o alcune decine di grammi di piombo nel bel mezzo del cervello.
E lì girano vorticosamente gli zebedei perché?
Perché quando le istituzioni vengono chiamate per ascoltare le istanze mosse dai soliti rompiscatole, hanno nipoti che nascono, piuttosto che presentazioni, piuttosto che comizi, comunque, il risultato sempre il medesimo è, al massimo ti mandano un delegato quando hai avuto il mazzo che qualcuno ha letto l’invito.
Perciò quando qualcuno chiama per dire che le slot machine e i vari grattaevvinci inquinano il cervello, tu sindaco, devi fare decine di articoli dove il titolo cubitale mostra il tuo sdegno in modo palese.
Quando ti si chiama per dire che Interport trasporta in modo sbagliato e deposita abusivamente il pet-coke in zona agricola e senza “valutazione di impatto ambientale”, tu sindaco devi scrivere decine di articoli  con titoli in corpo 60 che Interport non può più continuare a fare quello che sta facendo come lo sta facendo; Quando ti si chiama perché Acqualatina spedisce bollette con modalità per le quali è stata redarguita più volte dalle più alte cariche dello Stato, tu sindaco devi affermare con forza e apertamente che quest’azienda ha un determinato periodo di tempo, e non di eoni stiamo parlando, per modificare il suo operato facendo ben comprendere che l’acqua non è sua e suo nemmeno è l’impianto che serve a distribuirlo.
Quando vieni  chiamato a rispondere perché il depuratore rende il mare come la Senna quando Parigi non aveva le fogne, tu sindaco devi chiamare Acqualatina e gli devi dire: - ma che cavolo state affa?

Alcune specie di pesci adottano un sistema, dettato dalla selezione, per sfuggire ai predatori. Sono molto colorati e numerosi cosicché, il predatore, preso dalla confusione ha difficoltà a prendere di mira la preda; ciò determina una aleatorietà nell’acchiappare il pranzo ma anche una possibilità di sfuggire da parte della pietanza. Questo è il medesimo metodo che si adottava un tempo per vestire i soldati. Colorati in modo sfarzoso e numericamente molto evidenti, mettevano in difficoltà chi li prendeva di mira.
Ora, con un progresso tecnologico elevatissimo nella produzione delle armi e la possibilità di utilizzarle in remoto, non è più necessaria questa strategia, infatti, oggi, sono vestiti e attrezzati nel modo più mimetizzante possibile così che, chi comanda, possa far colpire gli scomodi anche dalle proprie file con la scusante dell’umano errore.
Se un’istituzione lascia soli i cittadini e i giornalisti che denunciano, le storture mettono radici nel grigio della burocrazia. A volte  succede che effettivamente l’illegale venga fermato ma con un risultato: si perdono posti di lavoro e opportunità di guadagno e il responsabile viene individuato nel denunciante singolo e non nei controllori istituzionali.
Non è indispensabile aver stretto un patto di sangue di fronte all’immagine di un  santo per essere considerato camorristi o intranghetisti o mafiosi o sacrocoronisti, il metodo basato sull’arroganza del camminare senza fermarti quando uno ti parla e la prepotenza  del considerarti non importante e non espositore di istanze prioritarie,  sono da considerarsi ugualmente malavitosi.
Se non pago una bolletta mi si chiude un rubinetto e mi si addebita, sia la chiusura che la riapertura, laddove non ce la facevo a pagare 10 mi fai pagare 30: “maquestesonolenorme”; se porto la spazzatura differenziata da un paese dove non è adottato un sistema ad un altro dove invece è di norma differenziare, posso essere multato: “maquestesonolenorme”; se non metto un aspiratore nel bagno del bar posso essere sanzionato: “maquestesonolenorme”; se dico che la camorra gestisce slot machine, compro oro,  negozi di lusso in posti dove non c’è una lira, vengo querelato: “maquestesonolenorme”; se dico che un sindaco è complice del malaffare laddove questo viene perpetrato nel suo comune vengo denunciato: “maquestesonolenorme”; se scrivo articoli scomodi mi prendo pugni, gomme dell’auto bucate e pallottole:“maquestesonolenorme”.
Sindaci, dovete organizzare incontri per denunciare e fermare le storture e invitare il cittadino a partecipare per aumentare la pressione e non fare il contrario; non vi voglio vedere alla manifestazione di solidarietà nei confronti del violentato dicendo che l’organizzazione malavitosa è responsabile della morte del denunciante perché il malaffare è nell’istituto e dire che Mario Piccolino è morto a causa della camorra prima che siano ultimate le indagini, non è onorare la sua memoria ma banalizzarla, mimetizzarla per farla diventare normalità, perché la violenza può arrivare dalle proprie fila la dove vi sono individui che sono stati orientati proprio dalla banalizzazione e dalla generalizzazione in un mimetismo strumentale che serve a salvare proprio chi i danni nulla fa per risolverli.