giovedì 27 gennaio 2011

Ci sono posti





















Ci sono posti nel mondo che, quando mi tornano in mente, richiamati da un'immagine pubblicitaria oppure da un documentario televisivo, che mi fanno pensare a Francesco. Lui non lo sa nemmeno ma avendoci lavorato insieme, quando vedo qualcosa che riguarda i Caraibi, Francesco diventa un ricordo che da qualche parte nel mondo ha una sua vita.
Ci sono dei posti nel mondo che, quando mi tornano in mente, richiamati da un telegiornale oppure da un dossier televisivo mi fanno pensare a Giovanni.
Dovete sapere che Giovanni fa il macellaio e non sa nemmeno di essere messo, da parte mia, in relazione con certi posti. Quando con i suoi coltelli taglia la carne e l'osso fa un po' di resistenza in più, prende una sorta di mannaia e BANG una bella botta all'interno del taglio e ZAC il pezzo di carne si fa in due.Alcuni piccoli frammenti di carne, con il sangue che si raggruma, diventano appiccicosi e si spiaccicano sulle mattonelle bianche e là seccano, fino alla sera, quando con una spugnetta verranno lavati.
E qual'è quel posto nel mondo a cui Giovanni mi fa pensare? Israele.
Ci sono, in quel posto, delle persone che puliscono quei pezzetti di carne dalle lamiere delle auto e vi assicuro che non si riconosce se è la carne della gamba di un bambino israeliano, che un attimo prima correva intorno alle gonne della mamma oppure se è la carne di una ragazza palestinese che un attimo prima reclamava una terra per il suo popolo.
Ci sono medici, in quei posti, che prima di suturare una ferita la puliscono dalla-sabbia-e-dalla-polvere-e-dalla-vernice-e-dalla-ruggine-e-dalla-carne-del-bambino-israeliano-e-dalla-carne-della-ragazza-palestinese, ed è forte in me la convinzione che quel medico non riesce a distinguere quale frammento di carne appiccicosa appartiene al ferito o al bimbo o alla ragazza.
L'israeliano dice di comportarsi così, come sta facendo oggi, per non dimenticare il ghetto di Varsavia. Io, invece, sono convinto che ha completamente rimosso le retate casa per casa, o meglio, le sensazioni di chi le subiva.
Il palestinese dice di comportarsi così, come sta facendo oggi, per non dimenticare Sabra e Shatila.Io, invece, penso che abbia completamente rimosso l'immagine dei cadaveri, o meglio, ha dimenticato le sensazioni di chi subiva quelle pedite.
Prima di gridare "israeliano boia",
Prima di gridare "palestinese boia",
pensate veramente a quella carne, ma non in senso figurato; con gli occhi della mente GUARDATE e con le unghie della mente RASCHIATE quei pezzetti di carne attaccati alla lamiera di un'auto e dopo ditemi, con assoluta certezza, qual è del bimbo e qual è della ragazza, perchè io, veramente, non ci riesco e così non riesco proprio a pensare a chi ha cominciato oppure a chi ha ragione. Penso solo a dei frammenti di muscolo che prima appartenevano ad una
PERSONA!!!

Bisnonno Luigi Penitenti