Da una parte scendo,
dove il tepore scioglierebbe la neve
più fredda,
per farla correre fino al fianco del ginocchio dove,
su una gambetta
di bimba rimase dolce cicatrice,
racconta di te; per burla o disattenzione,
rimase per me.
Dall’altra scendo,
Dall’altra scendo,
verso il ventre che mi ha donato ciò che di più bello ho,
con te mi ha insegnato a lasciar andare per amore,
per quella carne la cosa più
difficile.
Ti guardo, nella prima luce,
Ti guardo, nella prima luce,
ora dormi,
vedo l’incavo del tuo fianco,
niente di
più bello.
Risalgo la schiena attraverso stretti boccoli
Risalgo la schiena attraverso stretti boccoli
che cerco altrove quando ti ho al
fianco e quando non ci sei,
così ti vedo
anche se non davanti a me.
Ti giri in un sorriso, mi offri le più belle sopracciglia.
Sei sveglia?
E tu?
Da quando sei con me, sempre.
Ti giri in un sorriso, mi offri le più belle sopracciglia.
Sei sveglia?
E tu?
Da quando sei con me, sempre.