sabato 19 maggio 2018

Mazzate! (ra cecati)


Andiamocene, qui i cani devono portare il guinzaglio.
Lo dice lei a lui mentre stanno portando un bulldog obeso quanto loro a passeggio dopo aver lasciato l’auto davanti all’ingresso della zona pedonale.
Siamo al molo di Scauri, già sappiamo che questo è solo l’inizio, della stagione estiva intendo; ancora non potevo immaginare cosa sarebbe successo.
Andando via, il cagnotto si avventa contro i gatti che formano la colonia del posto. La signora, anziana, che porta loro da mangiare gli grida di fermare il cane e che gli deve mettere il guinzaglio perché, ovviamente, il guinzaglio il cane non lo indossa, sta a mmare.
Il gentiluomo le urla contro parolacce affermando che la sua è un’intromissione in fatti che non la riguardano. Proprio così dice... ci credete? Vabbè! 

Parolacce, ovviamente, è un eufemismo; penso, tra l'altro che lui, della parola eufemismo con in se bello, abbia una dimestichezza minima.
Il simpatico tipo viene verso di noi camminando nell’aiuola continuando a dire parolacce alla signora, allora Silvana gli dice che la signora ha ragione; che il cane va portato con il guinzaglio proprio per evitare ciò che sta succedendo. Solo che lui il guinzaglio non lo mette al cane perché, evidentemente, non ha in animo di evitare che succeda ciò che sta succedendo ed inveisce anche contro Silvana.
A questo punto, io che non mi sto mai zitto gli dico che non è proprio il modo più adatto di rivolgersi a due donne, una anziana per giunta.
Vi dico quello che mi urla? No evito. 

Agita un pugno a fil di naso, il mio, quindi gli dico di calmarsi e che non mi deve aggredire.
Infatti lui parte con un pugno diretto al mio volto ma lo scanso e mi spinge.
A questo punto Silvana si mette in mezzo perché sa che sto soffrendo tremendamente a causa della schiena.
La moglie dell’energumeno che fa?
Spinge Silvana dicendole di non aggredire il marito.
Io metto il braccio in mezzo per cercare di evitare un’aggressione a Silvana.
Lui, urlando: Nun mette ‘e man ‘nguollo a muglierema! Mi sferra un cazzotto sul fianco destro e a me si piegano le gambe. Con le ginocchia, a peso morto, sbatto a terra secco. Il mal di schiena non mi permette una reazione veloce e lui comincia a prendermi a calci nel fianco e a darmi cazzotti in testa, inoltre, se vicino a me non c'è qualcosa a cui aggrapparmi, il rialzarmi diventa veramente un'operazione per la quale ci vorrebbe Manolo.
Solo una cosa riesco a fare, a trattenergli una gamba; non vedo Silvana e cerco di trattenerlo.
Non capivo che Silvana si era piegata su di me per proteggermi e si becca la sua dose di cazzotti.
All’ospedale di Minturno arriviamo intorno alle undici e mezza ma ci mandano a Formia dove arriviamo, in ambulanza, a mezzogiorno, ne usciamo, alle diciotto e trenta.
Risultato: ginocchia sbucciate; naso dolorante; escoriazioni sul volto, in vari punti; questo a me. Silvy? Un livido con le dita del tipo sul braccio destro e uno zigomo gonfio.
All’arrivo dei Carabinieri, chiamati da un buonuomo, Antonio (lo ringrazio) che assisteva al fatto, lui continuava a dirmi dolci parole che comprendevano il suo organo genitale e alcune parti del mio corpo e il fatto, che  venendo da Secondigliano, non era giusto essere trattato così.
Però, mi sono divertito, devo riprovare.
Ah! Dimenticavo, per cercare di guadagnare qualche attimo gli ho sfilato una scarpa e l’ho buttata a mare. Van Damme, mi fai un baffo! come butto le scarpe a mare io non lo fa nessuno.
Grazie a tutte le persone presenti che hanno compreso cosa stava succedendo e di volta in volta mi aiutavano, grazie ai ragazzi e alle ragazze de “Lo Scoglio” che ad un certo punto ho visto urlare al tipo alle mie spalle, per questo ho avuto l’impressione che mi stesse nuovamente venendo contro quindi, istintivamente, mi sono abbassato, invece, grazie a loro ha desistito. Grazie a Tobia, proprietario de “Lo Scoglio” che mi ha telefonato in ospedale per sapere come stavo.
P.S.: Ho scritto che il tipo è di Secondigliano solo perché è stata una sua affermazione, Silvana proviene dal quartiere adiacente, inoltre, Secondigliano, essendo il quartiere della persona che mi ha introdotto alle manificienze di Napoli (Gaetano) è, insieme a lui,  nei miei ricordi più belli di gioventù