mercoledì 20 giugno 2018

Vallaurea Piccola


Alessandro Parente,
durante il concerto commemorativo che solitamente si tiene nella bella Vallaurea Piccola di Coreno, ci racconta storie a lui trasmesse dagli anziani del paese. Storie riguardanti lo sfondamento, da parte degli alleati, dellaLinea Gustav.
Mesi e mesi di battaglie fra soldati attestati su due monti vicini: i tedeschi da una parte difendevano la linea difensiva che dal Garigliano arrivava fino ad Ortona; dall’altra gli alleati che cercavano di raggiungere Roma.
Morti a migliaia, da entrambi i lati, le cui vicende non sono molto note in quanto il successivo sfondamento da parte degli alleati, ha dato una svolta determinante allo svolgersi della guerra che da quei momenti in poi ha riempito le cronache ed i libri di storia.
Ho assistito all’evento proposto dal Maestro Parente e dai suoi ragazzi, in più occasioni e ho avuto modo di ascoltare i suoi racconti con sempre viva commozione e i segni che lascia in me ogni volta, diventato vivi, quasi tangibili.
Ad un certo punto mette particolare enfasi su un fatto che già di suo è molto evocativo: dopo che in un video sua madre racconta della meraviglia che colse i corenesi a vedere i proiettili di cannone sorvolare il paese, tanto da farli correre nei punti più alti per vederli meglio, racconta anche di come, per sfuggire ai rastrellamenti e alle bombe, debbano raggiungere i medesimi punti alti per salvarsi. Raccolgono quanto riescono a portarsi dietro e lasciano le proprie case.
Raccolgono quanto riescono a portarsi dietro e lasciano le proprie case.
Perché questo fatto non lo si prende così come è, ora, quando a compiere questi gesti sono altri e noi siamo il punto in alto dove rifugiarsi?
Grazie al Maestro Parente e ai suoi ragazzi che con i loro organetti riescono a rendere un po’ più sopportabili le lacrime che questi racconti, dopo tanto tempo, fanno ancora scorrere sulle guance delle persone buone.



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