lunedì 25 giugno 2018

Pozzilli - giorno quattro

Ricomincio da quattro. Il giorno tre, non dovendo fare nulla se non aspettare, ed essendo entrato in una routine senza particolari avvenimenti a parte l'arrivo in camera di Giancarlo e l'allarme che si è sviluppato a causa del rischio che potesse entrare in coma, ottimamente scongiurato dal dottore che l'ha preso in cura con causa in  un piccolo edema intracranico. Dovrà subire un intervento per aspirarlo ma dovrebbe essere rientrato l'allarme che faceva temere il peggio.

 CURA e QUANTI
Perché l'entanglement, secondo me dimostra l'empatia e la possibilità di misurarla e, quindi, di avere la possibilità di percepirla e di conseguenza, trasmetterla.
Ormai è dimostrato che se due bosoni, atomi, o insiemi di atomi quali le molecole e, di conseguenza, due organismi, una volta che, per qualche motivo, sono entrati in relazione, si sarà formato tra loro un legame tra loro indissolubile. Non ci sarà più distanza spaziale ne temporale che li possa staccare. Avranno ormai per sempre oltrepassato quel limite dove tempo e spazio determinano ogni cosa, non so se eliminandoli o trasformandoli ma non avranno più infuenza su di loro.
La nostra vita percepisce di entrare in contatto con il tutto tramite parti del nostro organismo deputate ad attivare il sistema binario 0/1 dove uno è il contatto e l'altro il non contatto.
Le retina percepisce il flebile contatto con i fotoni e trasmette immagini al cervello mentre nella bocca e nel naso milioni di recettori ci permettono di analizzare microscopiche particelle trasformandole in sapori e odori. Nell'orecchio due ossicini toccati dall'aria che vibra a loro volta si urtano, così riceviamo la possibilità di sentire suoni e rumori.
In  tutto il corpo abbiamo più o meno elevate concentrazioni di terminazioni nervose che ci aiutano a capire se altri corpi, più o meno rigidi, caldi, freddi o affilati  ci stanno toccando.
Poi abbiamo la capacità sinestesica, a volte consapevole ma più spesso no, di utilizzare tutti questi sensi o parte di loro, in concerto, per percepire cose alle quali meno pensiamo essere cose che ci toccano o non ci toccano quali, la fame o la paura.
Ora, perché non dovremmo avere un organo o una serie di organi che ci facciano percepire l'entanglement?
Eppure esiste l'empatia, in alcuni particolarmente sviluppata in altri meno, in altri ancora come per i sordi o i ciechi completamente assente se non stimolata in modo a loro più consono (chi ha tutti i sensi è avvantaggiato, ma ci sono individui che li hanno tutti e ben sviluppati ma di empatia non se ne parla proprio, comunque, immagini e suoni risultano più immediati come stimoli atti a favorire l’empatia).
Ecco perché me ne sono andato con la testa su questo ragionamento, per mettere insieme le cronache dall'arnia (1) e la chiusura dei porti:  la capacita di cura.
Qui nell'arnia le persone sono, per elezione naturale, particolarmente dotate alla percezione dell'entanglement, in chi chiude i porti questa è assente, in pratica questi ultimi sono sordi e ciechi all'empatia.


Ecco come la quantistica, per me, contempli l'empatia, quella cosa che, piano piano, ci porterà ad essere sovrumani, a superare dunque, la mera barriera formata dalle leggi che regolamentano la conservazione della specie che forse, in noi umani, è il tratto distintivo dalle altre forme di vita, forse.
Qui dall'arnia buone nuove, l'intervento ha avuto un esito che ha scongiurato tutte le ipotesi peggiori e i postumi dell'anestesia non sono stati per nulla uguali a quelli che ho avuto in occasione di interventi chirurgici precedenti, in pratica non ho avuto postumi. Penso che oltre ad avere avuto un bravo nonché simpatico anestesista, le tecniche e le molecole utilizzate per indurre il sonno, siano notevolmente mutate e prive quasi di strascichi debilitanti.
La gamba destra è fin da subito priva di dolori e anche l'intorbidimento che provavo in tutta la parte esterna della gamba è scomparso.
Quindi, a parte la terribile seggiata che qualcuno m'ha chiavato a ret 'e rini, il tutto ha sortito gli effetti dei migliori auspici.
In un paio di giorni lascerò l'arnia e tutti i suoi comfort.
Abbiate cura.

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