mercoledì 4 marzo 2020

E da adesso in poi, che faremo


E ora, cosa faremo?
Aspetteremo un altro Ugo?
Aspetteremo il prossimo inesperto tutore della legge?
O andremo in quei vicoli, tra quelle persone e proveremo a coinvolgere i bimbi e i loro genitori in attività adatte ai bambini di una comunità di persone che si ritiene civile?
Aspetteremo che i fratelli, i cugini, i compagni di scuola di Ugo trovino un'arma,  finta o  vera che sia, utile a procacciarsi i pochi Euri utili ad una serata in discoteca?
Aspetteremo che un altro giovane Carabiniere si giochi l'esistere con una reazione non adatta all'occorrenza?
Caro quindicenne Ugo, caro ventitreenne Carabiniere, vorrei chiedervi scusa per...
 per tutto.
Per  non avervi dato una scuola simpatica ma utile; per non avervi dato una preparazione che tenesse conto delle vostre umane fragilità; per non avervi dato qualcosa che aiutasse famiglie inadatte; per non avervi dato strade sicure sulle quali camminare in compagnia della fidanzata dei vostri sogni; per non avervi dato la compagnia di adulti guida ma simpatici e dalle parole innocenti ma accattivanti; di non dare la possibilità ai vostri genitori di poter seguire i vostri fratelli in modo che non rischino quello che è successo a voi.
Due giovani, inesperti e sfortunati.
Se Ugo avesse trovato un Carabiniere esperto magari sarebbe ancora vivo.
Se il giovane Carabiniere avesse trovato un adulto, magari non si troverebbe con una coscienza pesante come un intero pianeta.
Piango per entrambi; piango per gli Ugo che ancora non so, piango per i giovani Carabinieri che ancora non so.
(Nell'immagine è riprodotta un'arma giocattolo)

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