martedì 30 gennaio 2018

Tinnitus



Pà!
Pà!
Pàà!
Pààà!
Ohi! Pà!
Ma non ci senti?
Sto guardando il telegiornale, sono concentrato, i "rumori" non mi permettono di sentire bene, quindi isolo anche la voce di Franco che mi sta chiamando.

Mi giro, mi rigiro, faccio fatica a prendere sonno.
Di solito faccio tardi guardando la televisione o leggendo.
Il sonno mi assale, spengo la luce e mi addormento, come al solito a fatica, a causa dei "rumori".
Quando la stanchezza è tanta a causa di una giornata lavorativa particolarmente intensa, vado a letto prima, ma il sonno tarda a venire, i soliti "rumori"superano la mia capacità di rilassamento.
Darìo e Annalisa mi hanno insegnato alcune tecniche di rilassamento, le scopro subito come qualcosa di interessante in quanto mi aiutano ad isolarmi dai "rumori".
Dopo un po' di esercizio, queste tecniche mi portano alla pratica della meditazione.
Meditando non annullo i "rumori" ma mi riconcilio con loro.

Ma che sono 'sti "rumori" che senti? Mi viene chiesto.
Dopo anni trascorsi pensando che questi "rumori" siano dentro la testa di chiunque, come fossero la normalità, un adeguamento che paragono al lento aumentare della miopia, la scarsa capacità di vedere lontano, fino a quando non ti penalizza troppo e la prendi nella giusta considerazione.
L'età, il peggiorare del problema, la semplice incapacità di continuare a tollerare i "rumori" mi porta, alcuni anni fa, a eseguire un'indagine su questo fenomeno.
Visita dal medico, dirottamento dall'otorino.
Diagnosi: acufene, tinnitus, chiamatelo come volete. E' il fenomeno che porta a percepire fischi e ronzii non provocati dal vibrare di alcunché fuori dalla tua testa, esistono solo all'interno delle orecchie di chi è affetto da questa disfunzione

Fiiiiiiiiiii!
- Mi fischiano le orecchie! qualcuno sta pensando a me.
Quante volte è successo, decine e decine, un fischio intenso pervade, ora l'orecchio destro, ora quello sinistro, magari solo per alcuni secondi.
Cerco spesso informazioni su internet, più conosco il mio nemico meglio riesco ad adeguarmi o a tollerare il suo continuo, costante, attacco.

Un'azienda produce CD sonori sui quali vengono registrati suoni che, conosciuta la giusta frequenza dell'acufene, lo contrastano e annullano.

WOWH!
Fammi vedere un po'...Clicco qua, clicco la, fino a...
"clicca qui per effettuare il test che ci aiuterà a riconoscere la frequenza del tuo acufene.
Che faccio?
Clicco! Un diagramma riporta una scala sulla quale sono posti pulsanti corrispondenti a varie frequenze misurate in hertz.
Provo il primo... niente.
Il secondo... niente
Provo ancora , clicco su 4000.
BANG! La vibrazione che esce dal computer entra in piena sintonia con il mio orecchio sinistro, solo che la "mia" è più intensa. Sposto più avanti il cursone del volume, più o meno 4/5 dell'intera scala.
Provo altri pulsanti, arrivo a 7000...
BANG! Ora è l'orecchio destro ad entrare in sintonia con le casse. Porto il volume a 3/4, ecco, è lui.
Quasi non credo alle mie orecchie, finalmente potrò far sentire ad altri ciò che percepisco da oltre vent'anni.
Fino ad oggi spiegavo quello che sentivo descrivendolo come fischio, ronzio, motore elettrico, addirittura come la sirena di ambulanze in lontananza, boh!
Silviiiii! Corri! Vieni a sentire.
Piango, il volto di Silvana è pieno di meraviglia.
Faccio sentire quello che esce dal computer a Franco e Marco, a Darìo e ad Annalisa, a mio fratello Marco.
Non ci crederete... ma la possibilità di rendere altri, partecipi di quello che pervade la mia testa, in ogni istante di veglia, risulta come un enorme dono. La stessa sensazione la paragonerei al riuscire a raccontare una tua esperienza ad una persona che non parla la tua lingua, in un posto dove nessuno
parla la tua lingua.

Ora, se vi va, provate ad utilizzare il seguente link:   
http://www.tinnitool.com/it/tinnitus_analyse/hoertest.php     
scegliete, prima 4000 e dopo 7000.

E' quello che io sento quando sembra che non vi do ascolto.

Se clicco sulle frequenze che non mi appartengono, mi risulta quasi impossibile
che qualcuno possa coesistere con certi suoni, soprattutto pensando che possono
"persistere" 24 ore su 24, eppure qualcuno c'è che ha altri "rumori".

Mi viene insegnato un  modo per ingannare il cervello per riuscire a dormire, consiste nell'ascoltare un CD sul quale è registrato il gorgogliare di una cascatella.
quando mi metto nel letto, accendo l'apparecchio e con il volume del suono al di sotto di quello del mio acufene, prendo sonno. le prime volte non è facile, è una presenza invasiva, poi, con il tempo, diventa piacevole e, finalmente, dormo.
Quando mi sveglio di notte, non sento più l'acufene con quel nervoso che non mi faceva più riprendere sonno, infatti, mi abbandono al famigliare gorgoglìo e mi riaddormento come non facevo da non ricordo quanto tempo.
E' piacevole anche per Silvana, ma l'usura del lettore, il silenzio della notte e l'abitudine alla cascatella, mi fa notare i rumori dell'apparecchio fino a diventare fastidiosi.
Non accendo più il lettore in attesa di comprarne uno nuovo.
Senza cascatella, mi accorgo di addormentarmi ugualmente e a riaddormentarmi senza che l'acufene mi faccia passare notti in bianco.
Non ho più riavviato questa pratica; le tecniche di rilassamento e il passare notti in modo riposante, mi riconcilia con quei rumori prima tanto odiati.
Lo sento ancora quel fetente ma, come non sento il contatto con i vestiti nonostante mi si strofinino addosso, non sento più il tinnitus, o meglio, così come sento i vestiti senza provare fastidio, così sento il tinnitus senza che mi mandi ai matti come un tempo.
Riprendo questo argomento pensando a Roberto, un ragazzo di Palermo che ha letto un mio articolo pubblicato nel 2009 sul sito Psicozoo. Anche lui soffre di questo disturbo e, trovandosi in un momento di particolare stress, gli riesce più difficile sopportarlo quindi comincia a cercare informazioni capitando su quello che scrissi.
Ci sentiamo al telefono e gli ripeto ciò che dico a chiunque mi trovi a parlarne, a meno che non si tratti di un acufene leggero e dall'innesco facilmente individuabile (esposizione a rumori e suoni particolarmente forti sono causa spesso di acufeni temporanei), qualcosa di completamente risolutivo non c'è e l'aspettativa di una soluzione indicata da terapisti ed "esperti" può diventare causa di stress e ansia che tutto fanno tranne che migliorare la situazione.
Il mio, mi sono accorto, proviene da tensioni al collo e ai muscoli sublinguali, a questa ipotesi mi ha condotto una Osteopata, e per questo la ringrazierò sempre;  non ha risolto la situazione durante sedute effettuate da lei, ma ha aiutato me a comprendere che, se questi muscoli venivano sottoposti a sue manipolazioni, l'acufene aumentava di intensità ed erano necessari alcuni giorni per tornare a quella che era, ormai, la normalità.
L'acufene, praticamente, è la percezione di suoni che non esistono e, se stiamo bene, lo accettiamo, quindi mettiamoci nella condizione di stare bene e il cercare di eliminarlo, non ci fa stare bene

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