Ci son cose così tanto storte, ma così tanto storte, che
viene da vomitare sapendo che a decidere come debbano andare son persone votate
da altre persone, non come delegati da una comunità per decidere come debbano
andare, ma come proprietari pro-tempore di quel bene comune; che si tratti di
strade, acqua o salute, non fa differenza.
Ci son persone che, notate quelle storture, si organizzano
per far comprendere a chi è delegato che deve farle funzionare bene; che si
tratti di un depuratore, della gestione dell’acqua o della spazzatura o della salubrità
dell’aria o del mare. Dipende solamente dal desiderio di alcuni, che queste
cose siano gestite come appartenenti all’intero pianeta e non al singolo
consiglio d’amministrazione, che sia comunale o aziendale non importa.
Queste persone, riunite in comitati spontanei, comprendono
che gestire l’acqua come se fosse di proprietà dell’azienda che dovrebbe solamente
distribuirla, non è giusto e che, se qualcuno non paga la bolletta, l’intera
comunità se ne deve fare carico, ovviamente se costui non utilizza l'acqua come gli
viene insegnato con l’esempio di chi la gestisce, ma semplicemente perché non
guadagna a sufficienza o perché, incaricato dalla famiglia, i denari da
utilizzare all’uopo, invece, li usa per vizi o malanni.
Queste persone si incazzano perché vedono il bel mare
striato di merde cangianti e quelli che dovrebbero gestire i depuratori son gli
stessi che hanno fornito un “posto” all’amministratore comunale di turno, per
donarci un romantico volo di gabbiani che un tempo presagiva l’arrivo dei
pescatori mentre oggi annuncia vasche di sollevamento e mezzi della nettezza urbana.
Queste stesse persone, (perché a ben vedere son sempre le
stesse) piangono a veder trasportate sostanze tossiche come se si trattasse di
zucchero (anzi no, lo zucchero necessita di particolari sistemi per essere
trasportato), perché l’amministratore di turno ha legiferato per farle
diventare combustibile, quindi: vengono disperse quando le scaricano dalle navi
(“non vi preoccupate, già stiamo imponendo alcune prescrizioni” ma se non
facevano casino quelle persone, col cavolo che partivano quelle prescrizioni); vengono
trasportate attraverso quattro comuni sulle strade dei quali si depositano,
frantumano, emulsionano finendo per rendere cangiante l’acqua di cui sopra; dulcis
in fundo, vengono ammonticchiate a cielo aperto cosicché il ponentino del primo
pomeriggio possa lietamente disperderle sul case terreni e, come se fosse poco,
dentro fiori animali e persone.
Occhei! Facciamo una manifestazione. Non è giusto che
“nessunofaccianiente”
“chenessunodicaniente” “chenessunovedaniente”, invitiamo: l’assessore,
il sindaco, il partito, il consigliere, il giornalista, la massaia, la
categoria, il sindacato, il prete, l’associazione, il ministro e gli diciamo: -
Così non va!
L’assessore non viene, non c’è pericolo che venga il
sindaco, il partito e il giornalista vengono ma il consigliere e il ministro
hanno impegni precedentemente presi, la massaia e il “tantononserve
anientechecivadoaffa”, l'associazione collabora nell'organizzazione. Così qualcuno,
sicuramente un rompiscatole, dice qualcosa che da fastidio quindi, o si prende
una parolaccia, o un pugno, o alcune decine di grammi di piombo nel bel mezzo
del cervello.
E lì girano vorticosamente gli zebedei perché?
Perché quando le istituzioni vengono chiamate per ascoltare
le istanze mosse dai soliti rompiscatole, hanno nipoti che nascono, piuttosto
che presentazioni, piuttosto che comizi, comunque, il risultato sempre il
medesimo è, al massimo ti mandano un delegato quando hai avuto il mazzo che
qualcuno ha letto l’invito.
Perciò quando qualcuno chiama per dire che le slot machine e
i vari grattaevvinci inquinano il cervello, tu sindaco, devi fare decine di
articoli dove il titolo cubitale mostra il tuo sdegno in modo palese.
Quando ti si
chiama per dire che Interport trasporta in modo sbagliato e deposita abusivamente
il pet-coke in zona agricola e senza “valutazione di impatto ambientale”, tu
sindaco devi scrivere decine di articoli
con titoli in corpo 60 che Interport non può più continuare a fare
quello che sta facendo come lo sta facendo; Quando ti si chiama perché
Acqualatina spedisce bollette con modalità per le quali è stata redarguita più
volte dalle più alte cariche dello Stato, tu sindaco devi affermare con forza e
apertamente che quest’azienda ha un determinato periodo di tempo, e non di eoni
stiamo parlando, per modificare il suo operato facendo ben comprendere che l’acqua
non è sua e suo nemmeno è l’impianto che serve a distribuirlo.
Quando
vieni chiamato a rispondere perché il
depuratore rende il mare come la Senna quando Parigi non aveva le fogne, tu sindaco
devi chiamare Acqualatina e gli devi dire: - ma che cavolo state affa?
Alcune specie di pesci adottano un sistema, dettato dalla
selezione, per sfuggire ai predatori. Sono molto colorati e numerosi cosicché,
il predatore, preso dalla confusione ha difficoltà a prendere di mira la preda;
ciò determina una aleatorietà nell’acchiappare il pranzo ma anche una
possibilità di sfuggire da parte della pietanza. Questo è il medesimo metodo
che si adottava un tempo per vestire i soldati. Colorati in modo sfarzoso e
numericamente molto evidenti, mettevano in difficoltà chi li prendeva di mira.
Ora, con un progresso tecnologico elevatissimo nella
produzione delle armi e la possibilità di utilizzarle in remoto, non è più
necessaria questa strategia, infatti, oggi, sono vestiti e attrezzati nel modo
più mimetizzante possibile così che, chi comanda, possa far colpire gli scomodi
anche dalle proprie file con la scusante dell’umano errore.
Se un’istituzione lascia soli i cittadini e i giornalisti che
denunciano, le storture mettono radici nel grigio della burocrazia. A volte succede che effettivamente l’illegale venga
fermato ma con un risultato: si perdono posti di lavoro e opportunità di
guadagno e il responsabile viene individuato nel denunciante singolo e non nei controllori istituzionali.
Non è indispensabile aver stretto un patto di sangue di fronte
all’immagine di un santo per essere considerato
camorristi o intranghetisti o mafiosi o sacrocoronisti, il metodo basato sull’arroganza
del camminare senza fermarti quando uno ti parla e la prepotenza del considerarti non importante e non espositore di istanze prioritarie, sono da considerarsi
ugualmente malavitosi.
Se non pago una bolletta mi si chiude un rubinetto e mi si
addebita, sia la chiusura che la riapertura, laddove non ce la facevo a pagare
10 mi fai pagare 30: “maquestesonolenorme”; se porto la spazzatura differenziata
da un paese dove non è adottato un sistema ad un altro dove invece è di norma
differenziare, posso essere multato: “maquestesonolenorme”; se non metto un
aspiratore nel bagno del bar posso essere sanzionato: “maquestesonolenorme”; se
dico che la camorra gestisce slot machine, compro oro, negozi di lusso in posti dove non c’è una lira,
vengo querelato: “maquestesonolenorme”; se dico che un sindaco è complice del
malaffare laddove questo viene perpetrato nel suo comune vengo denunciato: “maquestesonolenorme”;
se scrivo articoli scomodi mi prendo pugni, gomme dell’auto bucate e pallottole:“maquestesonolenorme”.
Sindaci, dovete organizzare incontri per denunciare e
fermare le storture e invitare il cittadino a partecipare per aumentare la
pressione e non fare il contrario; non vi voglio vedere alla manifestazione di
solidarietà nei confronti del violentato dicendo che l’organizzazione
malavitosa è responsabile della morte del denunciante perché il malaffare è
nell’istituto e dire che Mario Piccolino è morto a causa della camorra prima che siano
ultimate le indagini, non è onorare la sua memoria ma banalizzarla, mimetizzarla
per farla diventare normalità, perché la violenza può arrivare dalle proprie
fila la dove vi sono individui che sono stati orientati proprio dalla banalizzazione
e dalla generalizzazione in un mimetismo strumentale che serve a salvare proprio
chi i danni nulla fa per risolverli.